• Identify
  • GOAL 1

Informazioni sui prodotti accurate anche online.

Già oggi oltre 1 trilione di dollari di vendite nel negozi fisici sono influenzate dai canali digitali, mettendo i distributori di fronte alla necessità di gestire in maniera univoca una mole crescente di informazioni. L’impegno di GS1 è quello di fissare degli standard per l’identificazione accurata dei prodotti online e offline.

Ogni giorno, si fanno acquisti online per 2,6 miliardi di dollari e questi ordini sono consegnati al domicilio del consumatore in tempi sempre più stretti. L’esperienza dei retailer è sempre più indirizzata verso la convergenza dei canali fisici e digitali, e i consumatori oggi si trovano in mezzo ad una complessa rete di informazioni. Per questo motivo la rappresentazione digitale di un prodotto deve essere la stessa in migliaia di situazioni potenziali. E ciò richiede non solo un linguaggio comune, ma anche strumenti e soluzioni che abilitino la sincronizzazione delle informazioni, l’automatizzazione dei processi e il riconoscimento univoco dei prodotti.

Di questo si occupa GS1 GTIN+ on the web, un progetto internazionale, cui partecipa GS1 Italy | Indicod-Ecr, di adeguamento e di aggiornamento degli standard GS1 per migliorare la ricerca dei prodotti sul web e il controllo che produttori e distributori potranno avere delle informazioni relative ai loro prodotti sul canale digitale. E attraverso l’integrità dei dati possono rendere fluida e soddisfacente l’esperienza d’acquisto.

1 trilione

di dollari IL VALORE DELLE VENDITE NEI NEGOZI INFLUENZATO DAL WEB

Vendere Online con il codice a barre GS1

  • Retail
  • GOAL 2

Lo scaffale ottimo, senza rotture di stock.

Sono ripresi i lavori Ecr Italia per il monitoraggio della disponibilità dei prodotti a scaffale e la riduzione degli out-of-stock, che sono degli indicatori chiave del livello di servizio al cliente. Nel corso del 2015 i primi risultati e una ricerca sul comportamento del consumatore.

Le aziende che hanno ridotto le rotture di stock hanno aumentato le vendite anche fino al 9%, ma hanno ancora difficoltà a governare le cause che determinano le rotture di stock e a garantire la disponibilità a scaffale dei prodotti.
Per questo motivo Ecr Italia ha ripreso i lavori sul tema dell’OSA (Optimal Shelf Availability, la disponibilità dei prodotti a scaffale) con l’intento di sviluppare un processo continuativo e condiviso di presidio sull’OSA che consenta di intervenire tempestivamente nella gestione delle cause che determinano le rotture di stock.
Allo studio vi è la costruzione di un sistema condiviso di monitoraggio dell’OSA, che consenta gli opportuni benchmarking tra i diversi “sottosistemi” attraverso l’elaborazione di un cruscotto standard di indicatori di performance (KPI) condivisi tra industria e distribuzione.

Nel corso del 2015 verranno erogati numerosi workshop di formazione per divulgare i contenuti sviluppati sul tema OSA e divulgati i risultati della ricerca fatta sul comportamento del consumatore di fronte alle rotture di stock.

+9%

L'AUMENTO DELLE VENDITE IN SEGUITO ALLA RIDUZIONE DELLE ROTTURE DI STOCK

  • Seafood
  • GOAL 2

La tracciabilità dei prodotti ittici.

La sicurezza alimentare porta a una richiesta di trasparenza nella filiera e incrementa l’adozione di nuove tecnologie ad essa destinate. Le normative europee in materia di prodotti ittici hanno sollecitato GS1 Italy | Indicod-Ecr a considerare l’utilizzo degli standard GS1 per migliorare l’efficienza dei processi delle imprese e i rapporti con gli altri operatori internazionali.

Per consentire alla imprese di ottemperare ai requisiti richiesti da recenti regolamenti comunitari per garantire la sicurezza dei consumatori finali, la tracciabilità ela rintracciabilità dei prodotti ittici, GS1 Italy | Indicod-Ecr ha avviato nel corso del 2014 un gruppo di lavoro composto da industria e distribuzione, incentrato sull’allineamento degli standard GS1 disponibili alle nuove necessità. In tal modo si è inteso fornire alle aziende un supporto che permetta loro di essere efficienti nei propri processi interni e di dialogare coi diversi partner commerciali utilizzando “lo stesso linguaggio” a livello nazionale e internazionale.
Allo stato attuale i lavori sono in fase avanzata e le conclusioni attese nel corso dell’anno produrranno una ipotesi di soluzione basata sull’utilizzo degli strumenti standard GS1.

  • Bakery
  • GOAL 2

Contro lo spreco alimentare.

Come ridurre gli sprechi alimentari in un’ottica collaborativa in azienda e lungo tutta la filiera, dal magazzino del produttore allo scaffale del punto di vendita, intervenendo sugli assi della prevenzione, della redistribuzione, del riciclo, del recupero e dell’eliminazione delle eccedenze alimentari: questo è il compito che si è dato il gruppo di lavoro costituito da Ecr Italia.

Proseguono i lavori del tavolo Ecr Italia che dal 2013 si occupa, in una prospettiva di progettualità di sistema, di come ridurre e ridistribuire le eccedenze alimentari per combattere lo spreco alimentare.
Nella filiera agroalimentare italiana, la quantità di eccedenza è stimata pari a 6 milioni di tonnellate annue, di cui meno di un milione viene generato nella fase di trasformazione industriale e distribuzione. La causa prevalente è costituita dal raggiungimento della sell-by date interna, seguito da causali di reso alla consegna e di non conformità di prodotto e di packaging.
Obiettivo di questa fase dei lavori è l’approfondimento dei possibili modelli di trattamento delle eccedenze, focalizzando l’attenzione sulla redistribuzione, come prima alternativa di gestione dei surplus alimentari.
Questi sono gli output attesi:

  • Costruzione di alberi decisionali per la gestione delle eccedenze.
  • Identificazione di aree di collaborazione di filiera nella gestione dell’eccedenza.
  • Identificazione di best practice nella strutturazione dei processi di gestione dell’eccedenza.
  • Analisi di criticità/ostacoli alla riduzione dello spreco alimentare (ad esempio: reputazione, sicurezza alimentare, risorse disponibili, vincoli logistici).

6 MILIONI

di tonnellate È LA QUANTITÀ DI ECCEDENZE ALIMENTARI NELLA FILIERA AGROALIMENTARE ITALIANA